Forse non avete un’idea di cosa significava più di 30 anni fa volare a Pantelleria da una qualsiasi città del continente. Innanzi tutto si poteva arrivare sull’isola solo con dei Fokker in partenza dagli aeroporti di Palermo e Trapani. Arrivati bene o male a Palermo bisognava rassegnarsi a snervanti attese scandite dagli annunci sulle condizioni meteorologiche dell’isola: una fantomatica nuvola stanziava sulla montagna grande impedendo la visibilità per l’atterraggio (effettuato sempre a vista grazie alla perizia dei piloti!) o, in alternativa, si attendeva che lo scirocco calmasse per consentire al Fokker di ritornare a Palermo a prenderci…
Talvolta la vicenda si concludeva con un invito della compagnia di bandiera (l’Alitalia ai tempi convenzionata con la Regione Sicilia) a trasferirsi con l’autobus a Trapani e da qui a proseguire per nave con il mitico traghetto delle 23,59… In caso di mare agitato, ci è anche capitato di essere ospitati per la notte (cena compresa) in alberghi sulla costa trapanese per proseguire il giorno seguente il viaggio in aereo da Trapani. (altro stile rispetto a quello degli attuali voli Low Cost!)
Non meno avventuroso era a volte il ritorno da Pantelleria sul continente. Quando sull’isola imperversava lo scirocco il famoso Fokker poteva imbarcare solo 8 (dico 8 passeggeri!) per tornare a Palermo. Potete immaginare le code all’aeroporto di Pantelleria e le scene pietose all’annuncio degli 8 prescelti all’imbarco: persone disperate per coincidenze perse e appuntamenti mancati, famiglie costrette a separarsi…
Comunque a parte naturalmente prioritari motivi di salute, il criterio seguito era la distanza della destinazione prevista: in pratica chi partiva per Londra aveva la precedenza sulla destinazione Milano e quest’ultima aveva la precedenza su Roma, ecc.
Criterio sostanzialmente equo che creava talvolta tra gli sfortunati viaggiatori esclusi dalla lista un sano sentimento di solidarietà…
Succedeva per esempio che, per non perdere il volo in coincidenza da Palermo, alcune persone decidessero di partire con la nave e, arrivate a Trapani, si associassero per raggiungere di corsa con un taxi l’aeroporto di Punta Raisi. Si intrecciavano così impreviste conoscenze e frequentazioni.
Naturalmente nel corso degli anni le cose sono gradualmente migliorate: prima sono arrivati gli ATR 42, poi i voli charter diretti da Milano e da Roma e successivamente da Bergamo, Bologna e Venezia.
Ora dal 2012 è in funzione il nuovo aeroporto di Pantelleria, con una nuova aerostazione, nuove e più moderne strumentazioni di controllo e presto anche la pista d’atterraggio verrà ampliata in lunghezza.
Come potete vedere dalle foto il nuovo aeroporto, ideato dall’arch. Flavio Albanese in sintonia con l’ambiente pantesco, prefigura alcuni dei temi caratteristici dell’architettura locale, quale il ”giardino arabo” al cui interno crescono gli alberi di agrumi, e la struttura geomorfologica dell’isola di origine vulcanica, simboleggiata dalle rosse colate laviche ai lati delle scale mobili.